Irlanda: le statue parlanti raccontano Dublino

Grazie alla tecnologia sarà ora possibile ricevere una telefonata da Oscar Wilde, James Joyce, George Bernard Show e varie altre figure storiche o immaginarie, che sono state immortalate in bronzo o pietra a Dublino, in Irlanda. Si chiama Talking statues ed è un’iniziativa che sta conoscendo una grande successo.

Prendete il vostro smartphone, avvicinatelo alla targa accanto alla statua e riceverete immediatamente una chiamata telefonica con la voce di celebri scrittori o grandi attori. Ve le presentiamo.
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James Joyce, North Earl Street – James Joyce è il più dublinese fra gli scrittori e le strade della città appaiono spesso nelle sue opere maggiori, come Gente di Dublino e Ulisse. La sua statua è collocata proprio nel posto più adatto nei pressi di O’Connell Street, da cui poter iniziare un giro alla scoperta della città edoardiana. E non lontano si trova il James Joyce Centre, un eccezionale centro studi dedicato alla vita e all’opera dello scrittore, nonché l’ex quartiere Monto, dove si svolge in gran parte l’Ulisse.

Daniel O’Connell, O’Connell Street – La più celebre statua di Dublino è quella dedicata a Daniel O’Connell, uno dei padri fondatori dell’Irlanda moderna. Fu lui che nel 1829 riuscì a far approvare l’Atto di Emancipazione Cattolica, che cambiò la vita di milioni di irlandesi nel giro di una notte.

James Connelly, Baresfoot Place – Assieme a James Larkin, fu una figura chiave nelle lotte operaie contro la Serrata del 1913, che devastò Dublino per quasi cinque mesi. Il suo straordinario monumento, posto sotto il Loopline Bridge, rappresenta Connelly con alle spalle un aratro stellato, da cui trasse ispirazione il drammaturgo Sean O’Casey per la sua opera The Plough and the Stars.

Oscar Wilde, Merrion Square – Il grande scrittore era celebrato per la sua anticonformista visione della vita e l’amatissima statua di Danny Osborne ne cattura tutta l’essenza. La sua figura, adagiata su un masso roccioso, il volto percorso da un sorriso ironico, si trova non a caso nell’angolo nord-ovest di Merrion Square: infatti la sua casa, al numero 1 della medesima piazza, è situata proprio di fronte.

Theobald Wolfe Tone, St Stephen Green – Il grande rivoluzionario, ritratto dallo scultore Delaney, si erge fiero e impettito all’angolo di St Stephen Green. Sull’altro lato si trova un’altra toccante opera di Delaney: il Famine Memorial è dedicato a quanti persero la vita nella terribile carestia degli anni 40 dell’800. St Stephen Green vanta altre numerose statue e il modo migliore per apprezzarle tutte è seguire il “Green Mile” tour di Donald Fallon, che parte dal Little Museum of Dublin alle 11 di ogni sabato e domenica.

Jim Larkin, O’Connel Street – James Larkin, chiamato Big Jim – fu uno dei più grandi campioni dei diritti dei lavoratori irlandesi e fu sempre presente nel più tragico scontro sindacale del paese, lo Sciopero e la Serrata del 1913. La statua, opera di Oisin Kelly, rappresenta il grande sindacalista in atteggiamento combattivo e la sua posizione all’angolo tra O’Connell Street e Abbey Street è quanto mai adatta, in quanto fu qui che avvenne il tragico scontro.

Cuchulain, GPO, O’Connell Street – È quanto mai appropriato che la più affascinante figura dei miti e delle leggende medievali irlandesi sia ospitata nel General Post Office. Pochi edifici come questo sono entrati nella memoria collettiva del paese, da quando l’edificio ospitò i leader della Rivolta del 1916. Il grande spazio pubblico fa da degna cornice fin dal 1935 alla statua di Oliver Sheppard, La Morte di Cuchulain.

George Salmon, Trinity College Dublin – Uomo dalla mente scientifica e religiosa, George Salmon fu professore di matematica per molti anni, nonché rettore della Chiesa d’Irlanda. Fu anche rettore della più antica Università d’Irlanda durante le celebrazioni del suo terzo centenario nel 1892. Molti degli ambienti interni ed esterni sono rimasti essenzialmente identici a quell’epoca, conservando tutta la magica atmosfera di un luogo lontano nello spazio e nel tempo.

‘Meeting Place’, Lower Liffey Street – Ai dublinesi piace molto fare quattro chiacchiere e questa suggestiva scultura, che mostra due tranquille signore sedute a conversare con ai loro piedi le borse della spesa, cattura l’essenza di questa attitudine. Soprannominato popolarmente “the Hags with the Bags”, il gruppo, scolpito da Jackie McKenna, venne inaugurato nel 1988, anno delle celebrazioni del Millenario di Dublino. Si trova nei pressi del Ha’Penny Bridge, che attraversa il Liffey fin dal 1816.

Irlanda: le statue parlanti raccontano Dublinoultima modifica: 2018-03-20T15:44:57+01:00da steffano72
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