Monsummano Terme: tra borghi e acque
|Il cioccolato fra i migliori del mondo, grotte millenarie termali e dolci colline: siamo a Monsummano Terme, in provincia di Pistoia, per un viaggio da intraprendere possibilmente in bici o in moto, così da godersi il gradevole vento tiepido della primavera direttamente sulla pelle durante gli spostamenti. Monsummano Terme si raggiunge dall’uscita dell’autostrada A11 “Montecatini Terme”; seguendo le indicazioni in pochi minuti ci si trova nel centro storico del borgo.
Adesso il viaggiatore percorre la via Francesca Sud fino alla vicina bottega di Andrea Slitti, il pluridecorato artigiano del cioccolato della cosiddetta Chocolate Valley toscana (la zona che va da Pisa a Prato è un concentrato di interessanti laboratori di cioccolatieri). Una pausa golosa che non si dimenticherà più: solo lo scorso anno questo “artista” del “cibo degli Dei” ha incassato 9 ori, fra cui due coppe del mondo all’International Chocolate Awards London con la tavoletta “Caffè Latte” e con la crema da spalmare “Riccosa”. Un caso unico in Italia, considerato che ad oggi i suoi prodotti hanno conquistato 20 Paesi in giro per il mondo. Il suo segreto? Solo cacao e ingredienti di alta qualità. Il viaggiatore dovrà fare questa esperienza con tutta la calma necessaria ad una degustazione di eccellenze del palato.
Al risveglio si può optare per una passeggiata, impegnativa ma di contemplazione: prendendo la strada comunale Monsummano Alto (poco frequentata) si raggiunge il colle con il piccolo borgo. Passo dopo passo attraverso la vegetazione, in mezzo alla quale è possibile scoprire numerose specie di orchidee spontanee rare, si apre ad un panorama senza confini sulla pianura circostante. Siamo a 340 metri sul livello del mare, laddove il torrente Nievole scende verso la piana. Dell’antico castello sulla collina rimangono solo i resti della cerchia ellittica delle mura lunghe originariamente circa due chilometri e due delle tre porte di accesso, una pressoché intatta che guarda verso il colle di Montevettolini. Svetta poi un’imponente torre pentagonale probabilmente del XIV secolo, unica conservata delle numerose costruite. Il borgo conta oggi tre o quattro case in pietra, la terrazza panoramica naturale, un ristorante e un hotel relais, e poi la piccola Chiesa di San Nicolao, che sempre più spesso diventa sede per celebrarvi cerimonie ricercate.
Se il tempo lo consente il viaggiatore può concludere l’itinerario con il Padule di Fucecchio, una vasta zona umida per la cui tutela si auspica la creazione di una Riserva Naturale, vista la ricchezza di flora e fauna di grande interesse. Vi si potranno infatti ammirare la felce reale, varie specie di ninfee, il morso di rana all’otricolaria (una piccola pianta carnivora), aironi che nidificano in colonia, fra cui la splendida sgarza ciuffetto, gru e cicogne nere e altre specie di uccelli. Per sentirsi parte di questo paradiso naturale si possono affrontare dei percorsi a piedi, in bici e alcuni anche in auto ,oppure si può contemplare il paesaggio selvaggio e il passaggio degli uccelli (birdwatching) dall’osservatorio faunistico “le Morette”